Antonietta Giugliano nacque a New York l’11 luglio 1909 da genitori originari di Afragola. Orfana di madre a cinque anni, ritornò in Italia all’età di sei. Il padre l’affidò alle Suore della Carità di Regina Coeli, a Napoli, ove approfondì la sua vita interiore.

A sedici anni cominciò a percepire la vocazione alla vita religiosa, anche in contrasto con i progetti della famiglia, la quale desiderava per lei un matrimonio adeguato alla sua buona posizione economica.

Ritornata ad Afragola nel 1925, la Serva di Dio redigeva un minuzioso Regolamento di vita cristiana, che costellava la settimana di compiti, impegni, buoni propositi, esami di coscienza e penitenze. Sua confidente era la cognata Raffaelina Tuccillo.

Inizialmente orientata per un istituto missionario, Antonietta volle consigliarsi con un cugino sacerdote, il quale la esortò a ponderare con maggiore attenzione la sua scelta e le suggerì di rivolgersi a padre Sosio. Quel suggerimento fu la modalità di cui si servì la Provvidenza per far incontrare i due Fondatori delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Padre Sosio restò molto colpito da Antonietta, dal suo convinto entusiasmo, dalla forza della donazione di sé, dalla radicalità e dall’autenticità del suo percorso di fede. Ne vagliò la perseveranza, la fortezza, la prudenza e la guidò in un cammino di approfondimento e di discernimento graduale, alla fine del quale maturò la comune convinzione di dar vita ad un istituto religioso che si occupasse della vecchiaia abbandonata.

Le vite dei Fondatori, da quel momento in poi, si intrecciarono strettamente e, insieme, diedero inizio all’apostolato di carità incarnato dalle Piccole Ancelle di Cristo Re, rivolto ai vecchi abbandonati, ai bambini orfani e poveri, ai malati

Ricevuto dal Cardinale Alessio Ascalesi l’abito religioso, Antonietta assunse come norma di vita la Regola del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco, impegnandosi con tutte le sue forze nel consolidamento e nella diffusione della nuova famiglia religiosa, di cui fu prima superiora generale fino alla morte. Diresse l’istituto con saggezza, difendendolo con energia e coraggio anche nelle inevitabili difficoltà che si frapposero al suo cammino.

Sopportò con cristiana rassegnazione e fortezza indomita la malattia che la stroncò, appena superati i cinquanta anni di vita, l’8 giugno del 1960, a Portici. Donna di preghiera e di azione, suor Antonietta Giugliano vergò con la sua testimonianza di vita splendide pagine di autentica donazione di sé, di amore verso Dio e verso il prossimo, di speranza che non tramonta.

Il suo corpo riposa nella cappella della casa madre delle Piccole Ancelle di Cristo Re, ad Afragola.

Padre Giacinto Ruggiero (1913-1984), è tra i confratelli di padre Sosio Del Prete, la figura più importante. Stimandolo profondamente per le sue doti umane, spirituali, religiose e culturali il Fondatore, già prima della sua morte, lo aveva incardinato all’interno dell’Istituto. Ne prese ufficialmente il posto nel 1952.

Per l’impulso dato alla vita spirituale, apostolica e culturale della Famiglia religiosa e per l’impegno profuso nella realizzazione e diffusione delle Opere dell’Istituto, padre Giacinto Ruggiero è, a pieno titolo, considerato e definito Cofondatore dalle Piccole Ancelle di Cristo Re


Commemorazione di padre Giacinto Ruggiero, a dieci anni dalla morte

A dieci anni dalla morte e nell'ambito dell'iniziativa culturale della "Lectura Patrum Neapolitana", le Piccole Ancelle di Cristo Re hanno commemorato la figura del padre assistente spirituale padre Giacinto Ruggiero, ofm. Qui di seguito è possibile visualizzare e scaricare i seguenti documenti:


 Foto
 

Intitolazione di una strada della cittadina di Grumo Nevano a padre Giacinto

Si riporta, di seguito, il messaggio di ringraziamento di Suor Maria Luisa Orgiani, Superiora Generale delle Piccole Ancelle di Cristo Re, in occasione dell'intitolazione di una strada cittadina a padre Giacinto Ruggiero, OFM.

Come Superiora generale, esprimo il mio personale ringraziamento, e quello della Famiglia religiosa delle Piccole Ancelle di Cristo Re, a quanti hanno ideato e contribuito a realizzare questo evento celebrativo, che rende omaggio alla figura dell'indimenticato padre Giacinto Ruggiero.
Nel 1952, dopo la morte del nostro fondatore padre Sosio Del Prete, oggi Servo di Dio, padre Giacinto Ruggiero, suo amico ed estimatore, ne divenne l'erede morale, succedendogli nella guida spirituale dell'Istituto.
Per l'impulso dato alla nostra vita religiosa, apostolica e culturale e per l'impegno profuso nella diffusione delle Opere dell'Istituto, noi Piccole Ancelle di Cristo Re, a pieno titolo, lo consideriamo e definiamo nostro Cofondatore.
L'intitolazione di una strada non esprime certamente solo l'intenzione di rendere omaggio alla memoria di padre Giacinto, stimato e apprezzato cittadino di Grumo Nevano, ma anche la volontà di recuperarne l'insegnamento, proponendolo come modello alle presenti e future generazioni.
Noi, Piccole Ancelle, condividiamo con la Provincia dei Frati Minori tanta attenzione e stima. Esse ci onorano e ci spronano ad intensificare ulteriormente l'opera sociale, caritativa e culturale che siamo impegnate a svolgere nella Chiesa, alla luce degli insegnamenti e della testimonianza di vita dei venerati fondatori, Servi di Dio padre Sosio Del Prete e suor Antonietta Giugliano e dei cofondatori padre Giacinto e madre Franceschina che ne hanno continuato e sviluppato l'Opera, aprendola ad orizzonti apostolici e geografici più ampi.
Pertanto, non solo ringraziamo di tanta benevolenza il Sindaco, dottor Alessandro Grimaldi e tutta l'Amministrazione, ma ci dichiariamo disponibili a collaborare per ogni altra iniziativa che ne valorizzi e ravvivi il ricordo.
Uno speciale ringraziamento rivolgo al Parroco, mons. Alfonso D'Errico, entusiasta promotore di questa iniziativa e fraterno amico di padre Giacinto.
Grazie, don Alfonso, il Signore benedica la sua persona ed il suo ministero sacerdotale.
Grazie a tutti i Sacerdoti concelebranti, che con la loro presenza hanno contribuito a rendere più speciale e significativo questo momento.
Un devoto e fraterno ringraziamento al Ministro Provinciale padre Agostino Esposito e all'intera Provincia Minoritica in cui è nata e maturata l'esperienza evangelico-francescana di padre Giacinto. Grazie, padre Agostino, per la sua presenza e per la condivisione benevola di tutti gli eventi della nostra Famiglia religiosa.
Grazie a tutti gli intervenuti, familiari di padre Giacinto, amici e collaboratori dell'Istituto. La vostra presenza ha dato completezza alla gioia e al significato di questa cerimonia.
I Servi di Dio padre Sosio Del Prete e suor Antonietta Giugliano, ottengano per ogni cittadino di Grumo Nevano, per i suoi Amministratori, per ciascuno di noi e per le nostre famiglie protezione e benedizioni divine.

 

Suor Maria Luisa Orgiani
Superiora generale
 
 

Intitolazione del Centro Bibliotecario di Portici a padre Giacinto

Si riporta, di seguito, il messaggio di ringraziamento di Suor Maria Luisa Orgiani, Superiora Generale delle Piccole Ancelle di Cristo Re, in occasione dell'intitolazione del Centro Bibliotecario a padre Giacinto Ruggiero, OFM, (Grumo Nevano 5-10-1913 / Portici 15-12-1984).

 

Esprimo il mio personale ringraziamento e quello della Famiglia religiosa delle Piccole Ancelle di Cristo Re a quanti hanno contribuito a realizzare questo evento celebrativo, e a tutti voi intervenuti: autorità, familiari, collaboratori, amici. La vostra presenza ha dato completezza alla nostra gioia e reso maggiormente solenne questa cerimonia.
Un ringraziamento speciale al prof. Antonio Vincenzo Nazzaro, che ha espresso con stile, poetico ed elegante, le motivazioni della dedica del Centro Bibliotecario, alla figura dell'indimenticato padre Giacinto Ruggiero.
Un fraterno e riconoscente ringraziamento al reverendo padre Edoardo Parlato per la presenza odierna e per il competente accompagnamento e sostegno che ci esprime costantemente come direttore dell'ufficio dei beni culturali della Diocesi di Napoli.
Un pensiero di profonda gratitudine alla Provincia Minoritica, in cui è nata e maturata l'esperienza evangelico-francescana di padre Giacinto, e all'Ordine Francescano per la grande apertura ai diversi carismi individuali.
Grazie a tale specificità, la nostra Famiglia religiosa si è potuta avvantaggiare della presenza e ricchezza umana, religiosa e culturale di padre Giacinto, che nel 1952, dopo la morte del nostro fondatore, ne divenne l'erede morale, succedendogli nella guida spirituale dell'Istituto.
Per l'impulso dato alla nostra vita religiosa, apostolica e culturale e per l'impegno profuso nella realizzazione e diffusione delle Opere, noi Piccole Ancelle di Cristo Re, a pieno titolo, lo consideriamo e definiamo nostro Cofondatore.

 

***

 

Nel secondo dopoguerra, la dura realtà degli orfani, bisognosi di cure materiali, affettive, spirituali, ma anche di strumenti culturali che permettessero loro di avere gli stessi diritti dei coetanei, tra cui in primis quello di crearsi un futuro migliore attraverso l'istruzione, indusse l'Istituto ad aprire scuole e a costituire una Biblioteca definita: Centro Bibliotecario Pro Orfani.
Oltre alle Scuole dell'obbligo, per questi ragazzi, l'Istituto diede vita ad una Scuola Marittima, una Tipografia, una modernissima Scuola per Operatori Cinematografici, con sede a Portici, e ben otto Centri di Formazione Professionale, dislocati nelle diverse Case religiose.
Il Centro Bibliotecario Pro Orfani nel 1959 divenne Centro Bibliotecario di Cultura Popolare, e nel 1962, Centro Librario e Bibliotecario per la diffusione della Cultura, la cui nascita giuridica avviene però nel 1966.
L'articolo primo dello Statuto così recita: E' istituito il Centro Librario e Bibliotecario per la diffusione della cultura tra il popolo, e per i figli del popolo che non hanno la possibilità di studiare e di comprare i libri.
Dal suo ingresso nella nostra Famiglia religiosa sino alla sua morte, padre Giacinto è stato il promotore di numerose iniziative culturali, ma soprattutto è stata l'anima del Centro Bibliotecario, sostenuto e accompagnato sempre con grande fiducia nelle sue scelte e proposte, dalla Fondatrice, la Serva di Dio suor Antonietta Giugliano, dal Prof. Renato Tuccillo e da Madre Franceschina Tuccillo.
Nella decisione della Famiglia religiosa di intitolargli il Centro Bibliotecario è racchiusa, non solo l'intenzione di rendere un doveroso omaggio alla sua opera e alla sua memoria, ma anche il desiderio di recuperarne la conoscenza e l'insegnamento, per proporre la sua ricca e poliedrica figura alle generazioni presenti e future.

 

***

 

Il Centro Bibliotecario "padre Giacinto Ruggiero" raccoglie materiale molto vario e di diverso valore, ma la sua peculiarità sono gli studi classici e la patristica. Vi è anche una sezione musicale che comprende le partiture manoscritte e a stampa del nostro Fondatore padre Sosio Del Prete e il fondo musicale di due maestri del Conservatorio di Napoli, l'organista del Carmine Maggiore, Vincenzo Marchetti e la soprano Tina Quagliarella.
Oggi, l'Istituto è impegnato a completare il lavoro di catalogazione dei testi. Allo scopo, ha aderito al servizio Bibliotecario Nazionale, all'OPAC della Provincia di Napoli, Iperteca, e all'anagrafe della CEI, veicolando mediante il web le informazioni circa il suo patrimonio librario. Attualmente sono già in rete più di 11.000 volumi.
Ci auguriamo di poter intensificare questo lavoro per rendere il Centro Bibliotecario fruibile nella sua totalità.
Affidiamo a Dio questo nostro impegno perchè lo renda strumento di Bene.
Ancora grazie per la vostra presenza. Il Signore benedica e protegga le vostre famiglie e conceda a tutti un Natale di Cristo gioioso e un Anno Nuovo più generoso di serenità.

 

Suor Maria Luisa Orgiani
Superiora generale

 

Portici, 15 dicembre 2012




Qui di seguito è possibile scaricare diversi documenti relativi al Centenario della nascita di padre Giacinto Ruggiero.


Commemorazione per il trentennale della dipartita

Nella ricorrenza del 30° Anniversario della scomparsa di p. Giacinto Ruggiero OFM le Piccole Ancelle di Cristo Re per onorare la memoria del loro Assistente Generale hanno commemorato, nell’àmbito della Lectura Patrum Neapolitana, la sua figura. Di seguito, si riporta il saluto della Superiora Generale delle Piccole Ancelle di Cristo Re, in questa occasione:

 

Buona sera e benvenuti!

 

Come Superiora generale esprimo il mio personale ringraziamento, e quello della Famiglia religiosa delle Piccole Ancelle di Cristo Re, a tutti gli illustri Professori che, aderendo con generoso entusiasmo alla nostra proposta, attraverso i loro pregevoli contributi culturali hanno reso possibile la concretizzazione di questo evento celebrativo, che rende adeguato e giusto omaggio alla figura dell’indimenticato padre Giacinto Ruggiero, nel trentennale della morte.
Un saluto colmo di gratitudine ai Relatori di questa sera, uniti a padre Giacinto da vincoli di speciale amicizia e stima: il Vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, eccellenza Domenico Sorrentino e il prof. Manlio Simonetti, che ogni anno, nell’ambito di questa iniziativa culturale, ci fa dono di una lezione magistrale, sempre molto attesa e apprezzata dal pubblico e dai colleghi presenti.
Un grazie molto speciale rivolgo al professore Antonio Nazzaro, per aver portato il peso e la responsabilità di questa pubblicazione. Sappiamo che lo ha fatto con grande gioia, e questo rende ancora più forte la nostra riconoscenza. Grazie Professore!
Nel 1952, dopo la morte del nostro fondatore padre Sosio Del Prete, oggi Servo di Dio, padre Giacinto Ruggiero, suo amico ed estimatore, ne divenne l’erede morale, succedendogli nella guida spirituale dell’Istituto.
Per l’impulso dato alla nostra vita religiosa e apostolica e per l’impegno profuso nella diffusione delle nostre Opere, noi Piccole Ancelle di Cristo Re, a pieno titolo, lo consideriamo e definiamo nostro Cofondatore.
Dal suo ingresso nella nostra Famiglia religiosa sino alla sua morte, Padre Giacinto è stato promotore di numerose iniziative culturali, tra cui emerge la realizzazione del Centro Bibliotecario di Portici, che l’Istituto gli ha dedicato il 15 dicembre del 2012, e la fondazione di questa lodevole e apprezzata attività culturale, che da 35 anni promuove lo studio e la conoscenza dei Padri della Chiesa.
Siamo profondamente grate al Signore e all’Ordine Francescano per il dono della sua presenza nell’Istituto, e contente per aver reso un nuovo tributo alla sua memoria.
Grazie a tutti voi intervenuti, Professori, Familiari di padre Giacinto, Confratelli, Amici, Collaboratori dell’Istituto. La vostra presenza ha reso più speciale e significativo questo momento.
Grazie a quanti desideravano essere presenti, ma sono stati trattenuti altrove da precedenti impegni.
I Servi di Dio Padre Sosio Del Prete e suor Antonietta Giugliano, nostri fondatori, ottengano per ciascuno di voi e per le vostre famiglie protezione e benedizioni divine.
Grazie di cuore a tutti.

 

Suor Maria Luisa Orgiani
Superiora generale

 


Qui di seguito è possibile scaricare diversi documenti relativi allla Commemorazione per il trentennale della dipartita di padre Giacinto Ruggero .

 

 Immagini della commemorazione per il trentennale
 

 

Padre Sosio Del Prete (al secolo Vincenzo) nacque a Frattamaggiore il 28 dicembre 1885. Nel novembre 1901 entrò nel noviziato della provincia napoletana dei Frati Minori; emise i voti temporanei nel 1902, quelli perpetui l’8 dicembre 1905. Il 12 marzo 1910 fu ordinato sacerdote.

Conseguito il diploma in composizione e direzione d’orchestra, condusse fino al 1930 un’esemplare vita sacerdotale e spirituale, dedicandosi alla musica e agli incarichi di comunità, in particolare alla confessione ministeriale.

Vicario del convento di S. Antonio in Afragola, vedendo l’estremo disagio morale e materiale dei vecchi abbandonati, volse ogni sua energia al loro servizio. Il 6 giugno del 1932 diede inizio, insieme ad Antonietta Giugliano, alla vita dell’istituto religioso delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Sul fondamento teologico della regalità di Cristo, il Servo di Dio costruì la sua straordinaria opera di carità, che si concretizzò, in primo luogo, nella creazione delle diverse case del suo istituto: Afragola (1932), Torre Annunziata (1937), Boscoreale (1945), Napoli (1945), Portici (1946) e S. Giuseppe Vesuviano (1949). La loro destinazione seguì sostanzialmente due fasi: tutela della vecchiaia dalla fondazione alla seconda guerra mondiale; tutela ed educazione dell’infanzia e della gioventù abbandonata e dei malati, nel dopoguerra.

In piena obbedienza alle autorità ecclesiastiche, padre Sosio contribuì con la sua azione, con la sua discrezione, con la sua incessante preghiera, con l’accettazione della sofferenza, con la sua “vicinanza spirituale”, alla vita delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Nella totale donazione di sé a Dio, ai poveri e alla Chiesa, spicca la sua particolare sensibilità cristocentrica, che si espresse soprattutto in un vivissimo amore per la passione di Gesù, che gli fece riconoscere nei poveri quel volto amato e contemplato nelle innumerevoli ore trascorse in preghiera davanti al tabernacolo. Il Servo di Dio non dimenticò mai che quella sofferenza aveva un valore salvifico e che il mistero della passione non si arrestava al sepolcro, ma si completava con lo stupore della resurrezione. E fu proprio il Cristo glorioso, re dell’universo, che additò alle sue suore.

Attento alla liturgia e alla preghiera, devoto ai santi, che considerò modelli di vita cristiana, amò teneramente la Chiesa, manifestando una peculiare venerazione per il romano pontefice. Ma fu nella tenera e filiale devozione alla Vergine che le corde del cuore di padre Sosio vibrarono con maggiore intensità. In Lei trovò sempre la consolatrice dei suoi affanni e un vigoroso sostegno alle sue iniziative apostoliche.

La fede fu il vero motore della vita del Fondatore: non fu mai per lui un abito esteriore e su di essa gettò le fondamenta dell’istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re. Alla fede si aggrappò anche la notte tra il 27 e il 28 gennaio 1952: quando morì a Napoli, stroncato dall’angina pectoris e sfinito dal suo ardore apostolico, teneva, stretto tra le mani, il suo breviario.

Il suo corpo riposa nella cappella della casa-madre delle Piccole Ancelle di Cristo Re, ad Afragola.

Suor Franceschina Tuccillo  nacque  ad Afragola  il  31 marzo 1914. Qui, lentamente con Antonietta Giugliano, maturò la vocazione religiosa. Dopo aver incontrato padre Sosio Del Prete, nel 1932, collaborò attivamente e con generosità alla fondazione dell’istituto religioso delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

Fino alla morte di padre Sosio Del Prete, avvenuta nel 1952, suor Franceschina si occupò prevalentemente del servizio agli anziani e ai cosiddetti “figli del popolo”, manifestando una particolare propensione anche alla formazione delle giovani vocazioni che affluirono abbondanti nell’istituto.

Dal 1952 al 1960, invece, collaborò al governo dell’istituto fungendo da vicaria di suor Antonietta Giugliano, con la quale consolidò l’istituto sia sul piano strutturale sia in relazione al servizio offerto alla Chiesa e alla società civile, orientandolo, oltre alla cura dei vecchi, dei malati e dei bambini disagiati, anche alla formazione professionale individuando percorsi formativi innovativi. Suor Antonietta Giugliano e suor Franceschina Tuccillo furono attente interpreti dei bisogni della società e, fedeli al carisma originario, seppero dirigere le proprie energie e gli sforzi dell’istituto verso la formazione integrale della persona umana.

Allorché, appena cinquantenne, la fondatrice morì, toccò a suor Franceschina raccoglierne la difficile eredità spirituale e apostolica: era un naturale passaggio di testimone, come riconobbero unanimemente tutte le Piccole Ancelle di Cristo Re dal 1960 al 1991.

Non è facile riassumere in poche parole il significato e il valore del trentennio di governo di madre Franceschina, che per ampiezza di sfide raccolte e vinte appare veramente eccezionale. Prima di illustrarne alcuni elementi essenziali è indispensabile ricordare che esso fu tutto caratterizzato da uno stile improntato a umiltà e capacità di ascolto, privo di asprezze, ricco di comprensione, di attenzione e di serenità, di profondo e autentico senso materno. Prima ancora del governo, infatti, suor Franceschina desiderava e seppe sempre comunicare la forza della sua interiorità, il suo vissuto autentico di fede, che si esprimeva più che a parole con gesti e atti concreti, rendendola una genuina testimone del Vangelo. Con questa forza travolgente dell’esempio, la madre seppe attrarre non solo vocazioni religiose all’istituto, ma concentrò su di esso l’attenzione della società civile oltre che ovviamente l’apprezzamento incondizionato della Chiesa. Ebbe la capacità e l’intelligenza di chiamare a raccolta, intorno alla missione spirituale ed apostolica dell’istituto, personalità di grande dinamismo, come l’onorevole Ferdinando D’Ambrosio e, soprattutto, il professore Renato Tuccillo, alla cui intelligenza e al cui acume si devono la gran parte delle iniziative socio assistenziali. Fu sempre fiduciosa nella Provvidenza anche di fronte a grandi difficoltà.

Il governo di madre Franceschina si può sinteticamente riassumere in alcuni punti essenziali, tutti sorretti dalla volontà di rafforzare l’istituto nella fedeltà alla Chiesa e al carisma originario dei Fondatori. In questa direzione, alla madre va, innanzitutto, riconosciuto il merito di aver saputo coniugare la fedeltà all’ispirazione carismatica alle novità pastorali e spirituali che il Concilio Vaticano II chiedeva ai religiosi. La madre ha dato vita alla grande stagione del rinnovamento e dell’aggiornamento delle nostre Costituzioni con un lavoro profondo e fortemente ponderato che ancora oggi costituisce un caposaldo per noi Piccole Ancelle di Cristo Re.

Il suo governo aprì l’istituto alla sfida missionaria: si deve a lei, infatti, la preparazione del terreno che consentì alla successiva superiora generale, suor Antonietta Tuccillo, di aprire case di missione. Alla sua fondamentale intuizione che il carisma dell’istituto dovesse superare i confini italiani si deve l’attenzione che oggi noi Piccole Ancelle di Cristo Re, con ferma determinazione, riserviamo al versante missionario, con comunità aperte in Romania, Filippine, Indonesia e prossimamente in India.

Seguendo le intuizioni di padre Giacinto Ruggiero, diede vita al centro bibliotecario di Portici e alla Lectura Patrum Neapolitana, un ciclo di lezioni sui Padri della Chiesa che è tuttora seguito con  interesse da illustri studiosi italiani e stranieri.

Senza voler dar conto di tante altre iniziative nel settore dell’assistenza, occorre ricordare la particolare cura che suor Franceschina spese nella costruzione di solidi rapporti con la società civile.

Quando nel 1991 chiese alle sue consorelle, convocate in capitolo generale, di poter essere finalmente esonerata dal gravoso onere del generalato, si ritirò nella casa di Portici, dove ha trascorso l’ultima parte della sua lunga vita in silenzio, con discrezione, immersa nella preghiera, sempre maternamente attenta alle esigenze delle sue suore. L’agitava soltanto il desiderio ardente e insopprimibile di iniziare le Cause di beatificazione e di canonizzazione dei Fondatori dell’istituto, con cui aveva vissuto a stretto contatto per tanto tempo e di cui aveva sperimentato la santità di vita. La glorificazione dei Fondatori divenne il suo desiderio più forte, ne parlava con entusiasmo, si accendeva e commuoveva nei ricordi dei tempi eccezionali delle origini. Il Signore ha esaudito il suo desiderio: il 1° dicembre 2006, il cardinale Crescenzio Sepe diede avvio alle Inchieste sulla vita, le virtù e la fama di santità dei Servi di Dio padre Sosio Del Prete e suor Antonietta Giugliano, facendole certamente il più bel dono che avesse mai potuto desiderare per la sua intensa, lunga e laboriosa esistenza.

Le Inchieste si sono chiuse rispettivamente il 13 dicembre 2008 per il fondatore padre Sosio Del Prete e l’11 dicembre 2010 per la fondatrice suor Antonietta Giugliano, solo due giorni prima del ritorno alla Casa del Padre di suor Franceschina.

Con la morte di suor Franceschina Tuccillo, 13 dicembre 2010, si spegne non solo una straordinaria religiosa, donna di azione e di preghiera, madre accogliente e premurosa, fedele fino in fondo alla sua vocazione, ma scompare anche una stupenda figura che, con la sua umiltà e con la sua forza, ha saputo illuminare molte pagine oscure della nostra storia con la fiaccola della carità, della speranza e della fede.

Il Signore, nella sua infinita misericordia la introduca alla contemplazione del suo Santo Volto. Amen.

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